La sindrome dei Balcani

Pochi giorni fa Gian Piero Scanu, Presidente della IV Commissione d’inchiesta sull’Uranio della XVII legislatura , ha rilasciato una intervista esclusiva a Sputniknews.com in cui sottolinea alcuni punti di quella che è la relazione italiana presentata lo scorso febbraio.

La IV commissione parlamentare di inchiesta ha rilevato uno scenario preoccupante e purtroppo inedito su quella che viene chiamata “sindrome dei Balcani”,  ed in cui sono racchiuse  una serie  di patologie ( spesso vere e proprie forme tumorali) riscontrate fra i militari e i civili, che sono state  causate dall’esposizione all’uranio impoverito.

In particolare Scanu sottolinea come: “Un risultato importantissimo raggiunto dalla Commissione è costituito dall’approvazione della legge sulla trasparenza nelle attività nei poligoni. Fino allo scorso 31 dicembre, infatti, all’interno dei poligoni non era prevista alcuna azione di controllo finalizzata al conseguimento di un’informazione puntuale, capillare sulle modalità di uso dei poligoni, sul tipo di munizionamento che veniva utilizzato e distrutto. Non si dava conto di nessun tipo di attività svolta anche dai cosiddetti clienti stranieri, perché la mentalità invalsa era che, di fatto, quelle fossero questioni riservate alla conoscenza oltre alla competenza delle forze armate. Quindi i comuni, le province e le regioni, la stessa opinione pubblica non erano informati.”

Nell’ intervista si può leggere un riferimento anche alle tristi cifre dei morti per esposizione all’ uranio impoverito, continua il Presidente Scanu:”Le cifre ufficiali non esistono, perché di fatto di ufficiale fino alla vigilia della presentazione della relazione non esisteva niente. Esistono però dei rilievi effettivi da cui possiamo apprendere che i morti per l’uranio impoverito sono circa 400, quelli ammalati sono alcune migliaia. È una valutazione purtroppo generica, perché la partita è ancora aperta. Sarebbe limitativo e anche intellettualmente improponibile parlare solo di uranio impoverito quando i motivi delle malattie dei militari sono stati e sono molti altri. Abbiamo affermato il concetto della multifattorialità.” e continua”ad esempio per l’esposizione all’amianto sono morte più di mille persone, per lo più impegnate nell’ambito della Marina Militare. Sono morte molte persone per l’esposizione al radon, un gas naturale rispetto al quale si dovrebbe prendere le opportune precauzioni, cosa che non è stata fatta, com’è stato stabilito ad un processo a Padova. Si può morire a causa del torio, che è stato spesso utilizzato nei poligoni.”

Vi invitiamo a leggere l’ intervista completa su :

https://it.sputniknews.com/opinioni/201804105872147-luce-sulle-vittime-uranio-impoverito/

2019-02-17T19:53:52+01:0017 Aprile 2018|News, News Forze Armate|